La località di Grazie è una piccola frazione del Comune di Curtatone, noto per la battaglia del 1848 durante la Prima Guerra d’Indipendenza, alla quale presero parte, insieme a volontari e soldati regolari, anche studenti delle Università di Pisa e Siena. Si trova a circa 12 chilometri da Mantova, a poca distanza dalla statale che conduce a Cremona e Milano. Dal punto di vista paesaggistico, Grazie si affaccia sul lago Superiore, il più esteso dei tre bacini formati dal fiume Mincio intorno alla città, modellati dalle opere di bonifica e ingegneria idraulica realizzate nell’XI secolo da Alberto Pitentino.
Il poeta Virgilio descrisse così questi luoghi: “Là dove il Mincio scorre lento e copre di flessuose canne le sponde” (“propter acquam, tardis ingens ubi flexibus errat Mincius et tenera praetexit harundine ripas”, Bucoliche III, 14-15).
In questo territorio, già prima dell’anno Mille, su un piccolo promontorio circondato da paludi, canneti e corsi d’acqua, si trovava un oratorio, erroneamente collegato in passato al toponimo Pratolamberto, ma che recenti studi associano piuttosto alla memoria di una pieve dedicata a Santa Maria di Reverso, documentata dal 1037. L’oratorio custodiva un’immagine della Vergine con il Bambino, venerata per i miracoli che la devozione popolare le attribuiva, soprattutto tra contadini e barcaioli della zona.
Il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie fu costruito per volontà di Francesco I Gonzaga, quarto Capitano del Popolo, come voto alla Vergine affinché liberasse Mantova dalla peste. L’opera, attribuita a Bartolino da Novara, artista della corte gonzaghesca, iniziò nel 1399. Affidato inizialmente ai Francescani Conventuali e poi ai Minori Osservanti, il santuario venne solennemente consacrato il 15 agosto 1406 e dedicato alla Madonna delle Grazie.
Nel tempo, l’edificio gotico lombardo originario fu ampliato e arricchito, assumendo tratti rinascimentali e conservando ancora oggi elementi di arte popolare autentica.
Tratto da un testo di Gabriella Annaloro
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