Curtatone e i Gonzaga

La storia del Santuario della Beata Vergine delle Grazie, cuore religioso di Curtatone, è strettamente legata alla famiglia Gonzaga, che governò Mantova per secoli e lasciò un segno indelebile nella cultura, nell’arte e nella religiosità del territorio. Fu proprio Francesco I Gonzaga, marchese di Mantova, a volere la costruzione della chiesa nel 1399, in seguito a un voto fatto durante un’epidemia di peste.

Questo legame tra potere politico e devozione mariana trasformò il santuario in un punto di riferimento non solo religioso, ma anche simbolico. I Gonzaga lo sostennero attivamente, facendone un luogo di pellegrinaggio e un centro di devozione popolare, capace di rafforzare l’identità del territorio.

Gli ex voto come memoria storica

Una delle peculiarità più affascinanti del Santuario delle Grazie è la straordinaria collezione di ex voto che vi sono custoditi. Si tratta di oggetti, statue, dipinti e offerte che i fedeli hanno lasciato nei secoli come testimonianza di una grazia ricevuta o di una protezione invocata.

Questi ex voto costituiscono un vero e proprio museo della fede popolare: barche in miniatura donate da marinai scampati a tempeste, cuori d’argento offerti in segno di guarigione, quadri raffiguranti incidenti da cui si è usciti illesi, ma anche statue votive, manichini e testimonianze di devozione collettiva.

Un patrimonio unico in Italia

Il santuario di Curtatone ospita centinaia di ex voto, alcuni dei quali risalenti al Quattrocento. Ciò che lo rende unico è la varietà degli oggetti esposti e la loro disposizione: le navate e le cappelle laterali sono letteralmente rivestite da questi segni di fede, creando un’atmosfera intensa e suggestiva.

Tra le figure più particolari spicca la presenza di statue in cera a grandezza naturale, realizzate nei secoli come ringraziamento per miracoli attribuiti alla Madonna delle Grazie. Questo insieme eterogeneo di testimonianze non solo arricchisce il patrimonio religioso, ma rappresenta anche una preziosa fonte per comprendere le paure, le speranze e la vita quotidiana della gente comune.

Il valore simbolico degli ex voto

Gli ex voto non sono semplici oggetti: sono narrazioni visive che raccontano episodi di vita, drammi personali e collettivi, ma anche momenti di salvezza attribuiti all’intercessione della Vergine. Essi rappresentano il ponte tra l’individuo e il divino, un linguaggio che unisce secoli di storia e diverse classi sociali sotto il segno della stessa devozione.

Questa raccolta, unica nel suo genere, fa del Santuario delle Grazie un punto di riferimento imprescindibile per chi voglia comprendere non solo la religiosità popolare mantovana, ma anche la lunga tradizione culturale che i Gonzaga hanno contribuito a plasmare.

Curtatone custode della memoria

Oggi il santuario e i suoi ex voto sono visitati non solo dai pellegrini, ma anche da studiosi, storici dell’arte e turisti affascinati da un luogo che sa raccontare la spiritualità di un popolo. Curtatone, attraverso questa eredità, mantiene viva la memoria dei Gonzaga e la trasmette alle generazioni future, confermando il ruolo centrale della Fiera delle Grazie e del santuario nel panorama culturale italiano.


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